Nessuno ha proclamato un “pride dei cervelli ribelli”: vorremmo colmare questa lacuna. Pensiamo che l’umanità progredisca proprio attraverso persone neuro divergenti. Non vogliamo che l’unico approccio possibile a un cervello “fuori standard” sia considerarlo portatore di un pensiero disgregatore o classificabile unicamente come patologico. Il 1° articolo del nostro "Manifesto" proclama che "I cervelli ribelli solo per pregiudizio sono assimilati al disordine, o al disprezzo delle regole". Da qui approfondiremo come in assenza di un pensiero ribelle la società si dibatte in un sistema chiuso e di come parlare di cervelli ribelli voglia anche dire parlare di talento. Riflettere sul valore del pensiero ideologicamente fluido, come gioiosamente sovrascrivibile, è la migliore maniera per cogliere il privilegio di essere presenti in un momento cruciale della nostra storia, quello in cui l’umanità può vivere con consapevolezza una fase accelerata del proprio cammino evolutivo.